SZENT ISTVAN 2005 - Archaeological Survey
(Comunicato stampa ufficiale)



All’alba del 10 Giugno 1918 il capitano di corvetta Luigi Rizzo, impegnato con i Mas 15 e 21 in un’operazione di rastrellamento di mine al largo della costa Dalmata, in Adriatico, entrò fortuitamente in contatto con la flotta Austro-Ungarica guidata dalla corazzata Szent Istvan (Santo Stefano). Sfruttando al meglio le caratteristiche dei veloci motoscafi siluranti, grazie ad un coraggioso ed abile avvicinamento, Rizzo affondò la corazzata fiore all’occhiello della marina austro-ungarica. Questo avvenimento rappresenta un significato storico di grande importanza, sia per gli stati che hanno fatto parte dell’Impero Asburgico sia per l’Italia, per la quale oggi quella data è assunta a Festa della Marina Militare.
L’importante relitto è sottoposto alla attenta tutela del Ministero della Cultura Croato, il quale dando seguito alla decennale proficua collaborazione con la Iantd, sviluppatasi in particolare nel corso della precedente spedizione del luglio 2003, ha accordato lo svolgimento di una seconda spedizione con fini esclusivamente archeologici e scientifici.
La spedizione si è svolta dal 1 al 10 luglio u.s. con il compito di misurare le falle ed i danni nell’affondamento, nonché effettuare un adeguato rilevamento della giacitura del relitto. Compiti assolti grazie alla stretta collaborazione tra Iantd S.r.l. e l’Istituto per il Restauro del Ministero della Cultura Croato. Alle immersioni su questo relitto di enorme importanza storica hanno partecipato quindici istruttori e subacquei IANTD esperti nell’utilizzo di miscele trimix e nitrox e con competenze utili allo svolgimento dei compiti della spedizione essi sono: Fabio Ruberti organizzatore e capo spedizione, Kruno Zubcic direttore scientifico, Massimiliano Canossa vice-capo spedizione e video operatore, Neven Lukas vice-capo spedizione e responsabile logistica, Carla Binelli responsabile organizzativa, Fabio Agostinelli responsabile sicurezza, Andrea Bolzoni responsabile sicurezza e fotografo, Toni Plancic responsabile sicurezza, Jurica Bezak archeologo, Lodovico Venturoli responsabile rilevamenti, Marino Brzac Video Operatore, Nicola Boninsegna fotografo, Danijel Frka fotografo e consulente tecnico, Livio Loniti fotografo, Massimiliano Rancan fotografo.
L’iniziativa è stata supportata dai Training Facility IANTD: Acquamarina di Marina di Pisa, Medvescak Sava di Zagabria, Nautica MareDive di Verona, Hydromania di Trento, Polo Sub di Genova e dalle ditte di equipaggiamento per la subacquea tecnica Acquamarina® e Dive Rite®. La spedizione era composta di tre squadre operative con specifici obbiettivi d’immersione giornalieri: misurazione e rilevazione foto cinematografica delle falle d’affondamento e dei danni collaterali, ricognizione esterna e rilevamento di reperti di particolare interesse e copertura foto cinematografica di tutto il relitto. Su richiesta del Ministero è stato recuperato un fanale giacente all’esterno del relitto, in quanto considerato dal direttore scientifico in pericolo di danneggiamento accidentale. Dopo aver rilevato la sua posizione in relazione alla nave è stato recuperato dalla squadra che lo aveva individuato durante una ricognizione. Il fanale è stato sottoposto ad un immediato trattamento sul campo, dopo un adeguato restauro raggiungerà al Museo Navale di
Pola gli altri oggetti recuperati sulla Santo Stefano dalle precedenti spedizioni.
La spedizione ha messo in atto le migliori tecniche d’immersione associate ad un lavoro di squadra mirato alla ricerca archeologica, utilizzando i migliori e più idonei equipaggiamenti, di particolare utilità si sono rivelati i propulsori subacquei Dive Rite Arrow, necessari per ricognizioni e spostamenti veloci sul relitto e Metal Detector subacquei Ebinger per il rilevamento di masse metalliche lontane dal relitto od occultate dal terreno. Lo svolgimento di una spedizione con immersioni tecniche a carattere archeologico e scientifico sul relitto di una nave come la Santo Stefano è un fatto di rilievo, non solo per le sue enormi dimensioni (21.254 tons. per oltre 150 mt di lunghezza) e per la profondità operativa (65mt), ma anche per la necessità di approntare un campo logistico dotato di tutti i necessari supporti tecnici a causa della mancanza di infrastrutture in loco, questo ha richiesto un grande impegno che tutti i componenti hanno affrontato con passione e competenza.

Fabio Ruberti

Marina di Pisa 23 Luglio 2005
 

Resoconto Spedizione

Il resoconto della Spedizione, scritto da Fabio Ruberti, è stato pubblicato nel libro “Il relitto della corazzata Santo Stefano”.

Per leggerlo, è possibile acquistarlo nella sezione MEMORABILIA

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